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ITTICA

Pesci molluschi e crostacei della Laguna Veneta e dell’alto Adriatico

In questa mia prima mostra come illustratore, espongo una serie di pesci, molluschi e crostacei fatti ad acquerello.

Sono 56 tavole per 76 specie diverse che vivono nella Laguna di Venezia e nell’Alto Adriatico. Alcune di queste si trovano nelle zone rocciose della bocca di porto e nelle “tegnue” che si trovano al largo del Lido di Venezia  e Pellestrina.

Gran parte sono commestibili e li possiamo vedere nelle nostre pescherie, per altre specie invece la vista è riservata ad immersioni subacquee.

L’illustrazione botanica e animale, pur avendo riscontro nel periodo egizio, romano e medievale con forme e scopi diversi, solo nel Rinascimento trovò una rappresentazione di flora e fauna con un taglio scientifico. Leonardo e Dürer ne sono un esempio.

Nel Settecento l’illustrazione scientifica fece un salto di qualità  grazie anche a Carlo Linneo  e la sua classificazione in modo razionale. Fu però nell’Ottocento il massimo sviluppo della rappresentazione scientifica: grazie alla Origine della specie di Darwin molti illustratori cominciarono a rappresentare le specie più strane.

L’illustrazione ebbe dunque valore  di diffusione scientifica fino alla fine del XIX secolo quando la fotografia sostituì quest’arte.

Tuttavia, l’importanza dell’illustrazione spaziò e ancora spazia oltre l’ambito scientifico ispirando artisti come Ruskin e Van Gogh, che scelsero di illustrare granchi,  Mondrain, che con la cura dell’illustratore dipinse fiori, o  Hokusai, che produsse stampe di piante e uccelli.

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PAESAGGI DELLA MENTE

E’ Stata inaugurata sabato 24 febbraio 2018 alle ore 16.00 la mostra “Paesaggi della mente” nella Barchessa di Villa Giustinian-Morosini “XXV Aprile” a Mirano, organizzata dal Comune e dalla Commissione Pari Opportunità, e presenta le opere di Mariapia Lionello, Benedetta Socal e Claudio Trevisan.

La mostra sarà visitabile da sabato 24 febbraio a giovedì 8 marzo 2018, presso la Barchessa di Villa Giustinian-Morosini “XXV Aprile”, in via Mariutto n. 1 a Mirano.
Orari: sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30; martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.30. L’inaugurazione sarà sabato 24 febbraio alle ore 16.00. Negli stessi orari sarà aperta la contigua Casa delle Muse.

La mostra presenta le opere di Mariapia Lionello, Benedetta Socal e Claudio Trevisan. La scelta di accumunare tre linguaggi artistici diversi – rispettivamente fotografia, incisione e pittura a tecnica mista – evidenzia una visione comune del paesaggio, sentito come luogo della mente. Ciò che l’occhio può cogliere è sempre mediato dall’interpretazione che l’uomo ne dà e ne consegue che ciò che l’artista può esprimere è sempre un paesaggio interiore, una propria visione del mondo. Così attraverso tre diverse modalità di interpretazione gli autori si raccontano e raccontano la loro idea di realtà: per Benedetta Socal il paesaggio è reso deserto da un’umanità che paga per gli errori compiuti, Claudio Trevisan sembra cercare una nuova creazione in cui l’uomo possa ricominciare, Mariapia Lionello si sofferma in un microcosmo di dettagli che colgono l’essenza dei luoghi visitati e dei luoghi della mente.

Il paesaggio della mente è dunque il luogo più difficile da esplorare: si percorre attraverso sentieri spesso scoscesi, si attraversa come un deserto, talvolta ci si perde per poi, come in un labirinto, quasi casualmente ritrovare il cammino verso l’uscita. È un paesaggio onirico, fatto di sensazioni e di emozioni.

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FORMA LUCE E COLORE

18 settembre > 2 ottobre 2017
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PREMIO CITTÀ DI MESTRE 2017

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EVOLUZIONE

Mostra personale di Claudio Trevisan

18 marzo – 1 aprile 2017 /// Provvederia Mestre ///

In questo ciclo di opere dal titolo Evoluzione ho voluto ripensare al rapporto che abbiamo con la Terra. Evolvere, volgere da, cambiare. Il mio percorso stilistico stesso segna evoluzione perché dall’acquerello puro,  attraverso il puro astratto sono  giunto a un rapporto con la materia pittorica in cui i colori non si dissolvono solamente nell’acqua, ma incontrano l’ostacolo di materiale duro e impenetrabile. Rappresento così il rapporto che abbiamo oggi con la Terra, segnata da un cambiamento di cui noi uomini siamo responsabili. Il degrado e il deterioramento del rapporto con la Natura rispecchia la disarmonia dei rapporti umani e nei miei dipinti immagino una Terra ritornata all’alba del giorno primordiale in cui la materia si va formando e dove il ritorno all’essenza dei quattro elementi – fuoco, aria, terra e acqua – prelude a una evoluzione in cui l’uomo riscopra radici di umanità che sembrano oggi perdute. 

Claudio Trevisan

Recensione

Quando il pittore comincia la sua opera, sulla carta si stendono geometrie chiuse, contorni precisi, quasi a voler catturare e definire la realtà entro confini rigidi. Ma qui sta la contraddizione e la meraviglia di queste opere: la geometria in corso d’opera viene frantumata, la luce ricrea percorsi che parevano inaccessibili, la materia sembra esplodere di luce inaspettata. Le ‘Terre’ di Trevisan ripropongono paesaggi che richiamano lo sconvolgimento della crosta terrestre all’origine del mondo e sono contemporaneamente paesaggi dell’animo umano, momenti onirici in cui sentiamo una tensione tra materia e spirito, in cui si vorrebbe contenere il turbamento dell’animo e allo stesso tempo si vorrebbero cercare nuovi promettenti orizzonti di immaginazione.
L’acquerello, la tecnica che più associamo a un’eterea rappresentazione di paesaggi dai colori lievi e sfumati, in questi dipinti viene stravolto, attraverso la sperimentazione di tecniche diverse, materiche, che danno alla carta una nuova dimensione e al dipinto una forza innovativa.
Lungo il confine tracciato di rocce nere zampillano i colori, come magma che colando stravolga e distrugga la solidità delle rocce.
Trevisan ricrea attraverso le sue opere un ambiente che è contemporaneamente naturale ed astratto. Intitolando le sue opere ‘Terre’, ci guida a immaginare paesaggi terrestri dove è sferzante il dominio della natura. I dipinti rievocano così la forza dei geyer, del vento che vortica nei canyon, dei marosi durante una tempesta. Ma poi, a guardare bene questi quadri, ci perdiamo in paesaggi che sono luoghi dell’anima, dove domina il contrasto tra la razionalità e l’istinto, tra la serenità e la passione.